Joan Josep Barcelo e Filippo Papa presentano la loro prima Metaperformance nel Metaverso

Metaperformance nel Metaverso

per Filippo Papa e Joan Josep Barcelo

Catania, 9 gennaio 2023

COMUNICATO STAMPA: EROS CAPTIVITY: FILIPPO PAPA & JOAN JOSEP BARCELO  la prima METAPERFORMANCE nel METAVERSO

La prima “Metaperformance” termine coniato da Filippo Papa che con Joan Josep Barcelo presenta “Eros Captivity” prima performance artistica nel “Metaverso” live giorno 15 gennaio 2023 dalle ore 15:00.

Dopo il grande successo delle performance art and poetry che i due artisti hanno portato in giro per il mondo, ricordiamo “Regeneration” presso la Biennale Amedeo Modigliani a Venezia e “Signs” svoltasi lo scorso novembre in Tunisia, adesso Filippo Papa e Joan Joseph Barcelo approdano nel Metaverso con il proprio avatar. L’arte performativa di Papa e Barcelo ha puntato sempre all’unione di forme d’arte diverse quali l’arte visiva e la poesia. La ricerca sulla smaterializzazione della realtà portata in mostra dai due artisti attraverso l’uso dell’olografia si continua ad evolvere in questo 2023 appena agli inizi.

Il Metaverso, nuova frontiera della tecnologia che a poco a poco sta iniziando a unirsi con il nostro quotidiano, ci pone davanti la possibilità di viaggiare non fisicamente ma attraverso mondi virtuali con i nostri avatar. Le possibilità di interazione tra utenti di tutto il mondo sono molteplici come fare riunioni, meeting e mostre. Papa e Barcelo decidono di sperimentare e di spingersi ancora oltre entrando letteralmente nel Metaverso e creandone uno tutto loro, nasce così l’idea di “Eros Captivity”.

Questo è il titolo della prima Metaperformance che andrà in scena live a livello mondiale all’interno della piattaforma Spatial. Spatial è una piattaforma di realtà virtuale visibile sia da computer che da dispositivi mobili scaricando l’applicazione. Per accedere bisogna registrarsi dopo aver scaricato l’app o andando da pc sul sito spatial.io. Successivamente basta creare il proprio avatar secondo le indicazioni riportate e poi entrare nel Metaverso di Papa e Barcelo cercando Metart by Filippo Papa and Joseph Barcelo.

Svolgimento della performance : Eros captivity vuole lanciare un messaggio di libertà, libertà intesa in tutte le sue forme ma partendo con il citare il sentimento più puro, ancestrale e capace di essere presente tra spazio e tempo: l’ amore. L’avatar dell” artista Filippo Papa sarà imprigionato all’interno di una gabbia virtuale e rappresenterà iconograficamente il dio eros, mentre l’avatar del poeta Joan Barcelo declamerà le sue poesie scritte appositamente. Molti sono i significati indagati attraverso questo atto performativo, per primo la simbologia dell’amore rinchiuso all’interno di una gabbia rappresenta ciò che accade nel mondo fisico ma anche nei social network con il fenomeno degli haters. Lo scorso anno che lasciamo alle spalle con enormi strascichi ha dato spazio a conflitti sociali sfociati in guerre e lotte di potere guerre, l’ombra della pace è ancora lontana, l’amore per ciò che ci circonda, la comprensione, la compassione sembrano rinchiusi, in giro sembra che ci sia solo odio e rancore. Questi atti performativI che realizzano Joan e Filippo tentano di ricordare quando sia bello parlare di sentimenti positivi e che non devono essere scontati ma declamati.

L’EVENTO

Sito: Spatial.io

Durata: 15 gennaio 2023

Ingresso: Gratuito

Per ulteriori informazioni

Web: http://filippopapa.com/

mail: press@filippopapa.com

Ufficio stampa
Artista Filippo Papa

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Inizio del nuovo anno 2023 con tante idee e novità per Filippo Papa e Joan Josep Barcelo

Per Filippo Papa e Joan Josep Barcelo inizio del 2023 con nuovi progetti

Foto : Joan Josep Barcelo
Foto : Filippo Papa

Il segreto della camelia

Di Frida la loka

Oh! Camelia, hai celato persino troppo tempo il tuo incanto

Hai negato a noi la bellezza, il candore!

Pioggia incessante ci ammutoliva l'anima per tanto tempo

Bagnasti ogni angolo delle mie ossa, della mia pelle

Fino al distacco di questo mondo irrazionale

Strade sporche, buie; mischia di cicche pestate in fretta, carta di caramelle agrovigliate

Un sottile scroscio senza fine crea chiazze di qua e là

la loro immagine si specchia nei vetri sozzi dei negozi

disegnando lacrime amare traballanti in verticale

Il vicolo odora ancora a cassonetto pieno di sporcizia

Oh! Malgrado la terra abbia bisogno di te

Ti ho odiato! Non capivi che marcivamo?

Infine; hai svelato i tuoi fragili petali, e ancora qualche goccia ha il coraggio di scendere dalle grondaie

Oh! Camelia ti sei aperta!... il tuo fogliame lucido, lavato ci prodiga l'energia della quale ci hai procurato carestia, lo sai?

Ancor una volta, torniamo a sorridere, te sei bellissima e i raggi di sole che reccano versi gentili e d'amore ch'elargisci rende sazio lo spirito.

Oh! Camelia... quanto mi hai dispensato.

Tua

9 gennaio, 2023

Dal blog personale

http://fridalaloka.com

Ripubblicato su

http://alesdandria.today

Una fabbrica abbandonata di Philip Levine

Dare voce agli ultimi e ai dimenticati

almerighi

Philip Levine, poeta americano (1928 – 2015)

Quanto tormento per una spilla persa,
per un comune e pur utile fermaglio.
È una tragedia da nulla, di sicuro
buffa, persino
e a malapena degna della tonalità minore.
Mozart però sapeva quanto comune è il pianto
di chi ha perduto qualche minuta cosa
minuta e normale – del proprio padre un bacio
la lettera mai spedita –
che noi cerchiamo, quasi tenesse insieme
in fondo, i pezzi di una vita.

.
Traduzione di Cristina Alziati e Maria Nadotti

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Poesie della poetessa cubana Idalmis Castellanos Botas

Carlos Jarquin presenta la poetessa Idalmis Castellanos Botas di Cuba

Poesie di Idalmis Castellanos Botas

Tu e alcuni occhi.

Oh tu e gli occhi,
quella macchina fotografica che hai sulla retina,
gli occhi che dicono più delle parole,
occhi che ti fanno innamorare,
che ti astraggono da tutto e ti guardano,

e rimani inutile, incapace di parlare,
tu che degli occhi, ti hanno fatto fluttuare nell’aria,
vivere i sogni ad occhi aperti,
e il colore non conta,
quello che esprime è lo sguardo,

e trabocca l’anima e la riempie di rose, melodie,
e un semplice sguardo ti porta in Paradiso
e ti butta in mare.

Il mio centro e te.

Sono uscita stasera e la mia luna blu  romantica è tutta per te.
Tu non c’eri e il mio cuore batteva veloce.
Camminavo,
cercando il centro di questa città
che non ho mai trovato

e anche se non avevo il tuo centro d’amore,
il mio centro dell’anima ha tutti i flussi straripanti,
cercando mille volte di trovarti
e benché tu fossi distante, per terre e mari,

non riuscivo a superare la tua assenza
e quel modo unico che stanotte ti ho sentito vicino a me,
sogni in questo viaggio unico del cuore e dell’anima,
Per questo sono il tuo centro pieno di versi d’amore, per amarti sempre.

Ti guardo dal mio mare.

O mare che mi riempi di calda tenerezza,
e anche se ora non posso guardarti da vicino,
Muoio in quel calvario quando non vedo le tue onde e perso rimango,
oh mare che esalti i miei sensi.

Sono un grido al tuo gemito,
che dentro me si agita,
e lascio cadere goccia a goccia, quando guardo i tuoi occhi,

la tua bocca mi ispira a baciare,
e non stupirti che nel mio silenzio muoio per te,
sei la mia totale disperazione,
quella luna piena nel mio desiderio,

Non ti rendi conto che non lo dico a nessuno,
perché sei tu che amo,
Anche se non mi avvicino a dire,
Intreccio la tua bocca nella mia immaginazione e tutte le mie rose sbocciano,

e te ne vai pensando che non sei tu che amo,
la mia vita si è capovolta
e non so dove mettere i piedi, le mani,
se i miei occhi guardano solo te
perché l’anima mia sospira e non ti  ha.

Visto che mi ami.

Assomiglio a tutto da quando mi ami,
Sono acqua cristallina
cadendo tra i burroni,
Sono un fiore remoto, una canzone al mattino,

Rido e a volte piango
un sole all’alba,
passione e calma
e anche se è la somma di mille cose astratte,
e anche se tra tante cose forse non so niente,

Assomiglio a tutto da quando mi ami.

In questo video Idalmis Castellano recita due poesie di sua paternità.
https://youtu.be/2K-e-w8O2UM

Circa l’autore:
Idalmis Castellanos Botas (nato a Santiago de Cuba il 12 febbraio…). Fin dai primi anni di studio partecipò attivamente a tutte le attività di pioniere. Si è diplomata come Tecnico dei Media in Biblioteconomia e successivamente si è laureata in Educazione presso l’I.S.P.F.P., specializzandosi in Letteratura e Spagnolo. Ha lavorato come bibliotecaria in diversi stabilimenti, nonché nella posizione di specialista in formazione e personale. Parallelamente ha lavorato come sceneggiatrice e annunciatrice per la Radio Base “Oro Negro”.


Poemas de Idalmis Castellanos Botas

Usted y unos ojos

Oh usted y los ojos,
esa cámara fotográfica que tienes en la retina,
los ojos que dicen más que las palabras,
ojos que enamoran, que te hacen abstraer de todo y te miran,

y te quedas inútil, sin poder hablar,
usted que unos ojos, te han puesto a flotar en el aire,
a vivir  sueños con los ojos abiertos,
y no importa el color es lo que la mirada dice,

y desborda el alma y la llenas de rosas, de melodías,
y una simple mirada te lleva al cielo
Y te tira al mar.

Mi centro y tú

Salí en esta noche  y mi luna azul toda romántica para ti
tú no estabas mi corazón latía fuerte,
caminaba buscando el centro de esta ciudad,
que nunca encontré,

y aunque no tenía tu centro amor,
mi centro tiene el alma todos mis ríos desbordados,
intentando mil veces encontrarte,
y aunque estabas distante,  por tierras y mares,

yo no podía superar tu ausencia,
y esa manera única que ésta noche te sentía cerca de mí,
los sueños en este viaje único del  corazón y el alma,
por eso soy tu centro lleno de versos amor, para amarte siempre.

Te miro desde mi mar

Oh mar que me llenas de las tibias ternuras,
y aunque ahora mirarte cerca no puedo,
en ese suplicio muero cuando tus olas no veo y perdida yo me quedo,
oh mar que exalta mis sentidos,

soy a tu gemido un grito,
que de adentro me alborota,
y dejó salir gota a gota, cuando tus ojos yo miro,

tu boca me inspira besar,
y no te haz de extrañar que en mi silencio por ti yo muero,
tú eres mi total desespero,
esa luna llena en mis ganas,

no te percatas que a nadie digo,
porque es a ti a quién yo amo,
aunque no me acerco a decir,
tejo en mi imaginación tu boca y se afloran todas mis rosas,

y tú te alejas pensando que no es  a ti a quien amo,
mi vida se puso al revés,
y no sé dónde poner mis pies, mis manos,
si mis ojos solo a ti, te miran
porque mi alma suspira y no te tiene a ti.

Desde que tú me amas

A todo me parezco desde que tú me amas,
soy agua cristalina,
cayendo entre barranca,
soy una flor remota, un canto en la mañana,

soy risa y a veces llanto,
un sol en la madrugada,
la pasión y la calma,
y unque sea la suma de mil cosas abstractas,
y unque entre tanta cosas quizás no se nada,

A todo me parezco desde que tú me amas.

En este vídeo  Idalmis Castellano, recita dos poemas de su autoría.
https://youtu.be/2K-e-w8O2UM

Sobre la autora:
Idalmis Castellanos Botas (nacida en Santiago de Cuba el 12 de febrero de…). Desde sus primeros años de estudio, participó activamente en todas las actividades pioneriles. Es graduada de Técnico Medio en Bibliotecología y posteriormente Licenciada en Educación en el I.S.P.F.P., en la especialidad de Literatura y español. Trabajó como bibliotecaria en diferentes establecimientos, así como también en el cargo de Especialista en Capacitación y Cuadro. En paralelo, se desempeñó como guionista y locutora de la Radio Base “Oro Negro”.

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http://alessandria.today/2023/01/09/poesie-di-idalmis-castellanos-botas-da-cuba/
http://nonsolopoesiarte.art.blog/2023/01/09/le-poesie-di-idalmis-castellanos-botas/