Una poesia di Sasha Dugdale

bella voce della poesia britannica odierna

almerighi

Nata nel Sussex (1974), Sasha Dugdale è considerata “uno dei poeti più originali della sua generazione” (Paul Batchelor, The Guardian).

Forse l’Achmatova aveva ragione
Quando scrisse chissà quale pattume
Che cumulo, che pila di rifiuti
Fa sì che un verso delicato spunti
Come pànace, come la gallina grassa
Nell’aia, come il presente che non passa
Chissà che male, quale controversia
Che vita di miseria
E come dolce s’attorciglia al rotto davanzale:
Impellenza, un altro modo per dire succiamele.
Ma casalinghe? La poesia è mai
Discesa nel catino, l’hanno mai
Scorta sotto il tavolo, nel lavello
O montare nel forno, soverchiando tranquilla-
Mente l’aspirapolvere col suo latrare?
Ci preme più che la pappa serale
Più dell’improvviso, insonne vagito?
Lo ha mai fatto?
Vive. Alligna
Come la più implacabile gramigna
Cresce selvaggia mentre il frugoletto
Invecchia, e sputa sui sogni, vi ho detto
Di come prosperi nel cereo nido familiare
O…

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