La vita
Emily Dickinson, secondogenita di Edward Dickinson, stimato avvocato destinato deputato del Congresso, e di Emily Norcross, donna dalla personalità fragile nasce il 10 dicembre 1830 ad Amherst (Massachusetts). Riceve dalla famiglia un’educazione piuttosto libera e completa per la sua epoca. Dopo aver frequentato la scuola da 1840 al 1947 successivamente si iscrive alle scuole superiori di South Hadley ma viene ritirata dal padre dopo un anno,senza che emerga un motivo Continua dunque la sua formazione come autodidatta con l’appoggio di Benjamin Newton ,assistente del padre
.Ha un carattere contraddittorio , complesso, ed è orgogliosa e fiera. Resta un mistero irrisolto la sua decisione di assentarsi dalla vita pubblica a solo 23 anni di età Non appaiono motivi amorosi né di infermità fisica.
Scrive lettere e questo esercizio l’aiuterà nell’esercizio della parola e dell’analisi del proprio io: nfatti molte delle sue poesie saranno allegate ad esse.
Compie qualche raro viaggio e conosce il reverendo CharlesWadsworth, un uomo sposato, del quale (pare) si innamorerà vanamente. Nel 1857 incontra il filosofo scrittore Ralph Waldo Emerson che la influenza con le sue idee, ma sarà l’amicizia con Samuel Bowles,direttore del giornale “Spingfield Daily Republican” che darà spazio alle sue poesie, a cambiare la sua vita artistica e-forse affettiva. Infatti si ipotizza che Emily si sia innamorata di Bowles .
Il 1860 è l’anno identificato come particolarmente produttivo : forse la sua passione amorosa è alla base delle 400 liriche prodotte. Nello stesso anno avvia una corrispondenza con il colonnello-scrittore Thomas W. Higginson, a cui si affida per un giudizio letterario: egli rimarrà impressionato dall’eccezionalità dello spirito, dell’intelligenza e del genio della poetessa, pur ritenendo “impubblicabili” le sue opere. D’altronde ella non intese mai dare alle stampe i propri versi.
Ha un problema agli occhi e acuisce il suo isolamento ,riducendo i contatti sociali a quelli ritenuti indispensabili anche se mantiene corrispondenza con amici e estimatori
Dal 1874 in poi ,in poco tempo muore il padre,si ammala gravemente la madre e muore l’amato Bowles.
Per fortuna nel 1879 incontra Otis Lord ,un anziano giudice,vedovo e amico del padre di cui-sembra- Emily si innamori.
Purtroppo poco tempo dopo ci sono altri lutti importanti e la stessa Emily muore a soli 55 anni.
Grazie alla sorella Vinnie che scopre i versi nascosti e decide di farli pubblicare che Emily viene conosciuta ma l’edizione completa dovrà aspettare addirittura il 1995 con i 1775 testi.
La sua poesia
I temi della sua poesia sono l’amore,la natura,la morte.La poetessa trova nella poesia il suo bisogno essenziale di esprimere il suo io, che non riusciva a rivelare altrimenti .
Non sapendo quando l’alba possa venire
Non sapendo quando l’alba possa venire
lascio aperta ogni porta,
che abbia ali come un uccello
oppure onde, come spiaggia.
Natura è ciò che vediamo
Natura è tutto ciò che noi vediamo:
il colle, il pomeriggio, lo scoiattolo,
l’eclissi, il calabrone.
O meglio, la natura è il paradiso.
Natura è tutto ciò che noi udiamo:
il bobolink, il mare, il tuono, il grillo.
O meglio, la natura è armonia.
Natura è tutto quello che sappiamo
senza avere la capacità di dirlo,
tanto impotente è la nostra sapienza
a confronto della sua semplicità.
Chi è amato non conosce morte,
Chi è amato non conosce morte,
perché l’amore è immortalità,
o meglio, è sostanza divina.
Chi ama non conosce morte,
perché l’amore fa rinascere la vita
nella divinità.
Se dovessi morire
Se io dovessi morire –
E tu dovessi vivere –
E il tempo gorgogliasse –
E il mattino brillasse –
E il mezzodì ardesse –
Com’è sempre accaduto –
Se gli Uccelli costruissero di buonora
E le Api si dessero altrettanto da fare –
Ci si potrebbe accomiatare a discrezione
Dalle imprese di quaggiù!
È dolce sapere che i titoli terranno
Quando noi con le Margherite giaceremo –
Che il Commercio continuerà –
E gli Affari voleranno vivaci –
Rende la partenza tranquilla
E mantiene l’anima serena –
Che gentiluomini così brillanti
Dirigano la piacevole scena!

Emily Dickinson