
Vittorio Sereni è una figura poetica di cospicua levatura fra gli autori del’900. Lo possiamo considerare un poeta esistenziale. Probabilmente la sua caratteristica risiede nel fatto che egli sia stato fedele alla qualità del tempo, soprattutto in specifici istanti della sua esistenza, in cui si è soffermato su profonde osservazioni dell’attimo, per proiettarne la dovuta consistenza, in un probabile futuro .I vissuti eventi della guerra, e soprattutto della sua prigionia, lo hanno coinvolto in modo pressante, facendo scaturire, in lui, accaniti scritti, in cui cerca di portare a termine delle conclusioni sulla gravità di quel dilemma, inspiegabile con la logica mentale. Riporta in versi gli argomenti del periodo che ha vissuto, delineando in uno stile del tutto innovativo argomentazioni umane e del quotidiano, senza venir meno al legame fondamentale fra ispirazione ed emozione.
Poesia “Terrazza”
La sera di “Terrazza” si sofferma su un valore arcano : si attende un evento prezioso, che faccia comprendere il senso del tutto. L’atmosfera in cui sono intinti i versi si riassume in questo attendere, nell’ansia d’un silenzioso evento. Una risposta sembra apparire dalla luce d’una torpediniera, visibile all’autore e ai suoi amici; ma tale presenza delude l’attesa, perché il veicolo gira e scompare, lasciando sprofondare nuovamente il tutto nel buio. (Silvia De Angelis)