Cantautore e poeta

Aspetto, intuisco,
ti leggo, respiro e abitudini.
Santuario del vivere,
dondolio d’amaca
nel sonnolento sole d’agosto.
Se sorridessi conterei i tuoi denti,
scintillio di buonumore.
Così di cuore ti ragiono
e di viaggiare ti viaggio,
barca poggiata su uno squarcio di cose
o sulle viole d’autunno che garbano
le piogge sottili.
Traversare l’abbraccio inventato daccapo,
carezzevoli passioni
anch’esse inventate di fresco,
mano di bianco sulla parete,
come una nuova prima volta. Infinita!
Castagne infornate
compagne d’Aglianico,
di canto sensibile all’eco invisibile del cuore.
Di mani ti sento
e rinnovo il gesto abusato
di tango e di tempo.
Domenica di novembre e vaniglia
e di One-step,
uno di quegli “anni Cinquanta”
addormentati su una sedia
in un rosolio smarrito nella gola di mio padre,
e urla di madre nell’aria,
sento urla…
View original post 10 altre parole