Lapislazzuli e pepite d’oro

Lapislazzuli e pepite d’oro, di Federica Campanella

30 marzo 2022

Federica, le parole non servono

Tutto quello che non ti ho detto l’ho chiuso in uno scrigno di ottone intarsiato di lapislazzuli e pepite d’oro.

L’antica chiave di ferro che lo apre l’ho nascosta in fondo all’ultimo cassetto della biancheria e presto me ne dimenticherò.
Ti ho scritto parole su fogli che profumano d’albero, lo stesso su cui salivamo e guardavamo giù meravigliandoci di quanto fosse essenziale la vertigine.

Non avevamo paura quando oltrepassavamo il ruscello delle nostre emozioni saltando da una roccia all’altra in bilico sul filo della nostra innocenza.

Bevevamo acqua limpida e ci prendevamo cura delle nostre anime che si specchiavano sulla superficie. I nostri amici erano il vento, il buio e i lupi. La nostra medicina il veleno dei serpenti. Invincibili non avevamo paura di niente nemmeno di noi.
Tutto quello che non ti ho detto l’ho chiuso in uno scrigno di ottone intarsiato di lapislazzuli e pepite d’oro che si trova al centro del mio cuore. Trova la chiave e vieni a prenderlo.

Illustrazione di Janeen Constantino

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