Un grandissimo

Maurice Blanchot (1907 – 2003), scrittore, critico letterario e filosofo francese.
Avremmo preferito rispondere solo a domande mute, a preparativi di movimento. Ma c’è stata quest’imprevista e fatale trasgressione…
L’infinito irrisolto e incompreso: un tutto stabilito, lo si accetti o meno, come la morte, come un altrove che il fuoco ripete all’aria prigioniera.
Si avvicina il tempo in cui soltanto ciò che è rimasto inspiegabile potrà reclamarci.
Spingere l’avvenire lontano da sé per continuare una resistenza, liberare fumo nell’aria.
Tu mostri i tuoi irresistibili rifiuti, o terra. Tu hai infranto, sepolto, ammassato! Quello che noi ricusiamo, la cui impudenza ci disimpegna, non otterrà da te nessun differimento.
La notte in cui la morte ci accoglierà sarà piana e incontaminata; il lieve scirocco un tempo dispensato dagli dèi diventerà un fresco respiro, ben diverso dal primo che in noi si produsse.
Mantenne alta la rosa sullo stelo, fino al placarsi delle…
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