Si trattiene sulle ciglia della sera
il raggio che invano finge l’estate
nella foglia ingiallita sul ramo
nella brina che piega lo stelo
nella nube che preme sul cielo
a richiamo di pioggia incipiente.
S’assottiglia la voglia dell’aria
nel respiro più corto che punge
mentre si restringe la luce del giorno
E si pensa al tempo che corre
nel tramonto che sussurra la fine
come curva che segna rughe d’ombra
ch’oggi son più lunghe di ieri.
E’ Novembre nella cenere arsa
di castagne vogliose di vino
a scaldare coperte di sogni
a coprire l’incertezza che segna
il cammino su tappeti consunti
di foglie.
E’ novembre e si pensa a chi
c’era prima nel sospiro d’un’ ala
che vola come segno fugace
di un pianto che s’alza al cielo
a dire che il ricordo aleggia tra noi.
