
Non mi disturba l’idea di una commissione d’inchiesta sulla pandemia. E credo anzi che, se condotta con onestà e intelligenza, sia doverosa e utile. Appalti, finanziamenti, spartizioni, nomine, gestione dei tamponi… sono tutte cose che vanno controllate perché sarebbe inaccettabile se qualcuno avesse approfittato della pandemia e commesso illeciti. Così come è importante capire bene cosa è accaduto nelle RSA perché non accada mai più. Anche sulla gestione della scuola o sulla scelta delle categorie da vaccinare per prime è bene che si faccia chiarezza (chi mi segue sa che ho sempre criticato le misure restrittive scolastiche).
Quello che non si deve fare è usare questa importante occasione per screditare la scienza in nome della religione no vax (quella sì è una religione!). Per il resto, chi ha operato nella legalità, guidato dalle evidenze scientifiche e per il bene comune non ha nulla da temere da un’inchiesta.

Abbiamo davvero gestito male la pandemia? O, come ha detto la premier, abbiamo avuto più morti degli altri nonostante le misure più drastiche? No. L’Italia è stata la prima ad essere colpita e questo ha causato la tragedia dei primi mesi del 2020. Ma se confrontiamo i dati di eccesso di mortalità vediamo che siamo messi molto meglio di tanti altri Paesi (Uk e Spagna per restare in zona) e che siamo in linea con la mortalità che c’è stata in Francia e Germania. (I dati sono disponibili sul sito EuroMomo; ringrazio Enrico Bucci per la segnalazione). Così come è discutibile l’affermazione che abbiamo adottato le misure più restrittive, perché lockdown lunghi, mascherine e green pass ci sono stati ovunque. Quindi se questo è il motivo per la commissione d’inchiesta è meglio non sprecare tempo e denaro (pubblico) perché la domanda è basata su affermazioni false. Meglio invece capire se c’è stato spreco di denaro pubblico per illeciti, se i finanziamenti pubblici sono stati assegnati con trasparenza e usati in maniera efficace. O, come scrivevo ieri, per essere più preparati alla prossima pandemia, mettendo in sicurezza ospedali, scuole e RSA.