Vane domande

Photo by Alex Azabache on Pexels.com

Vane domande.

Cosa scrutano quegli occhi all’orizzonte?

Il rosso cupo di incerto tramonto?

O, forse, il brulicare di solitudini sparse?

Oh, le palme delle tue mani arse

a lasciare orme tra salsedine e sabbia

o a scaldarsi nel ricordo di carezze consunte.

Avverti ancora il soffio di antiche presenze?

O i tuoi occhi lacrimano d’altre assenze?

Oh, che vuoto di vane domande!

Me le pone la pelle porosa al tuo vento

Perché, pur lontano,

un’onda lunga di tristezza io sento.

Indicibile

stellare

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