
“Quando il giorno al crepuscolo si svuota” di Nelly Sachs
Pubblicato il 31 agosto 2022 da culturaoltre14
Quando il giorno al crepuscolo si svuota
e il tempo non ha più immagini
e si uniscono le voci solitarie –
gli animali altro non sono
che cacciatori o cacciati –
solo profumo i fiori –
quando ogni cosa diventa innominata
come all’inizio –
scendi nelle catacombe del tempo,
che si aprono a chi è prossimo alla fine –
là dove crescono i germogli del cuore –
cali
nell’interiorità oscura –
sfiorando la morte
che è solo un passaggio turbinoso –
e nell’uscire
apri rabbrividendo gli occhi
gli occhi dove una nuova stella
ha lasciato il suo riflesso –
Nelly Sachs
( da Le stelle si oscurano, 1944/46 – trad. Ida Porena)
ph Eleonora Mello
Nelly Sachs è una poetessa tedesca (Berlino 1891 – Stoccolma 1970). Figlia di un facoltoso commerciante ebreo, esordì con poesie e racconti, in seguito ripudiati, di tendenza neoromantica. Nel 1940, con l’aiuto della scrittrice S. Lagerlöf (cui aveva dedicato le sue Legenden und Erzählungen, 1921), si rifugiò con la madre in Svezia, dove poi prese la cittadinanza. Il trauma delle persecuzioni e della fuga provocò una rottura netta con le precedenti esperienze e l’avvio di una produzione lirica e lirico-drammatica nuova, in cui si fondono il destino personale e quello del popolo di Israele, ossessivamente evocati tramite un linguaggio immaginifico che si fonda su tradizioni antiche personalmente recuperate. La prima raccolta delle liriche della nuova maniera, In den Wohnungen des Todes, è del 1947. Seguirono: Sternverdunkelung (1949), Und niemand weiss weiter(1957), Flucht und Verwandlung (1959) e Fahrt ins Staublose (1961; trad. it. 1966), raccolta di tutta la lirica dal 1946, integrata dalle poesie più recenti. Non si discostano dall’opera lirica le “poesie sceniche” raccolte nel volume Zeichen im Sand (1962), fra cui il “mistero dei dolori d’Israele” Eli (pubblicato già nel 1951) e Simson fällt durch die Jahrtausende (1959). Postumo è uscito il volume di liriche Teile dich Nacht (1971). Nel 1966 le fu assegnato il premio Nobel per la letteratura insieme a S. Y. Agnon.