LA SOFFITTA, di Mirella Ester Pennone Masi

LA SOFFITTA

Nella mia mente

fluiscono tanti ricordi,

basta un raggio di sole, quel poco

che gioca con la polvere sospesa

e ogni granello mi è caro,

sono coriandoli per la mia fantasia

Quando ero piccina

dalla mia soffitta

non ho mai visto sbocciar le gemme

né l’oro di un campo di grano

ma, soltanto le mamme

con i bambini per mano;

adesso che mi sento smarrita

non ci sono più i vecchi balocchi,

quasi mai del tutto posseduti

ma condivisi con le mie sorelle.

Nella mia soffitta

le parole sono là, ancora nell’aria,

colma di una strana presenza:

è Lui… il poeta immaginario,

con quella sua voce flebile

mi sussurra ancora

le frasi che mi erano sconosciute

Da piccola, una notte, l’ho visto,

indossava il suo lungo cappotto,

avevo oltrepassato il portone di casa;

con gentilezza mi riportò al nido.

Fu la mia precoce voglia di esplorare

o preda del sonnambulismo?

Ma no… no…

è tutto vero, giuro, lo ricordo

da sempre mi incita e sussurra:

“Devi scrivere…

scrivere come vuoi adesso

e al tempo di allora”

@Mirella Ester Pennone Masi@

photo web

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