
S’accosta alla vena del silenzio quel brusìo tacito del lago mentre nel cerchio raffermo della coscienza s’addentrano pensieri d’inconfessate smanie. S’adagiano sul torace concavo per discendere sull’estro dell’io che ne esalti il fascino intinto su cerchi concentrici d’acqua mossi da un ciottolo intrigante. Nella lucentezza metallica d’un riflesso in un limpido abbandono il disamore raffermo s’identifica allo stupore d’un verbo che si fa muto sull’ebbrezza di sassi sbiaditi al calore d’un ‘emozione @Silvia De Angelis