
La ciotola, di Giovanni Gibella
La ciotola
Siete signor nessuno, ed’è per questo che lasciate i poveri a digiuno?
Storia infinita,
tra speranza e fatica!
Tra tasse e faccendiere,
ti spennano ha dovere;
sono bravi ha ciarlare;
le poltrone contemplare!
Fanno i conti a tavolino, per cambiare il tuo destino;
o son dispari, oppur pari,
lo decide il quirinale!
Il presidente impreparato se la prende col senato;
i conti sono errati,
i popoli inguaiati!
Incrovigliano le leggi,
per non capire cosa leggi:
o son dispari, oppur pari,
lo decide il tribunale!
Una storia infinita questa si che è dolce vita:
o son dispari, oppur pari, il loro motto “far denari”!
Tra camera, e senato;
il popolo e inguaiato:
o son dispari, oppure pari;
non ti lasciano campare!
Una ciotola di creta,
la compagna della vita; seduta sulla strada, passo tutta la giornata!
Grazie al faccendiere mi ha conciato per dovere, col mestiere d’accattone, rischio anche la prigione!
Autore Giovanni Gibella
Diritti riservati.
14/07/2020