L’ESSERE E IL SENTIRE I NEMBI
· di Rebecca Lena · in Racconti. ·

Il mio modo di sentire è diversamente reale.
Ci sono nembi che incedono come croste del cielo e non si può far nulla che non sia amarli, d’orrore. E l’orrore, che non è paura, ha una sfumatura d’attrazione sensuale spesso incompresa; somiglia ad un prurito interiore per metà soddisfatto dalla vista, o meglio, dalla contemplazione lontana. (Col diminuire della distanza allora l’orrore diventa paura.)
Così sono i nembi della percezione: cupi e frastagliati, titanicamente bellissimi. E remoti.
Potrebbero squarciarsi nel momento più inaspettato, vomitando un oceano di viscere sul fragore della realtà, ma indugiano sempre, guardano, passano oltre; anche l’ombra, più grave di quel che pare, mi compiace lo sguardo levigando il suolo senza muovere alcuna foglia.
I miei occhi, macroscopici, si illuminano come perle, offerte in dono nel boato della loro lentezza. Eppure sono i soli – gli occhi calamita per nembi – tutto è spento intorno e per il mondo intero il cielo pare sgombro di assurdità.
